Louis Barmont, L’esoterismo di Albrecht Dürer

Louis Barmont, L’esoterismo di Albrecht Dürer. «La Melencolia», traduzione di Giovanni Caviglione, Luni, Milano, 2003, pp. 90.

Nella storia dell’arte, a parte la Gioconda di Leonardo da Vinci, l’opera più enigmatica in assoluto è senza dubbio la Melencolia I di Albrecht Dürer. A differenza di altre opere sibilline, nelle quali poteva però essere incerta la presenza effettiva di un contenuto esoterico, in questa, a causa della predominanza assoluta dell’espressione simbolica, così come dell’evidente allusione criptica, tale presenza è stata probabilmente l’unica vera certezza che mai si sia potuto avere su di essa. Inutile dire che per lungo tempo numerosi storici dell’arte si siano vanamente sforzati di decifrarne il linguaggio ermetico, riuscendo al massimo a coglierne, appunto, unicamente l’appartenenza di diritto al mondo del mistero. Probabilmente, proprio questa evidenza avrebbe dovuto persuaderli del fatto che, di fronte ad un messaggio esoterico così complesso e ricco di simboli criptici, l’unica possibilità di decifrarlo realmente non poteva che risiedere nel possesso delle sue effettive chiavi di decrittazione; e ciò è del tutto impossibile laddove si è invece estranei, o insufficientemente edotti, rispetto alla dottrina sapienziale che le custodisce.

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Jean Reyor, Studi sull’esoterismo cristiano

Jean Reyor, A compimento dell’opera di René Guénon. Studi sull’esoterismo cristiano, traduzione di Paolo Carbonini, Edizioni PiZeta, San Donato (Mi), 2002, pp. 265.

Pochissimi temi potrebbero essere più controversi, sia all’interno che all’esterno della Chiesa Cattolica, di quello dell’esoterismo cristiano, e con tutta probabilità proprio a causa del fatto che seriamente se ne conosce ben poco; a meno che non siano precisamente le definizioni, o tutta una serie di preconcetti e pregiudizî, che generalmente vi si riferiscono, ad impedire che se ne comprenda la natura effettiva, e, di conseguenza, a conoscerne la storia reale, la quale potrebbe rivelarsi molto più chiara ed evidente di quanto ci si possa mai immaginare. È dunque con il più estremo interesse che dovrebbe essere accolto questo volume di articoli e recensioni – il terzo della trilogia dedicata al completamento, ed anche alla rettifica laddove necessario, dell’opera di René Guénon – di Jean Reyor sull’argomento. Era infatti indispensabile proseguire opportunamente nella scia dell’Esoterismo di Dante e delle Considerazioni sull’esoterismo cristiano dello stesso Guénon, oltre alla sua trattazione, in Simboli della Scienza sacra, di alcuni simboli appartenenti a questa tradizione.

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